Fuori orario
Dal 28 gennaio al 3 febbraio 2018
In onda dal 28 gennaio al 3 febbraio 2018
Domenica 28 gennaio 2018 RAI3 dalle 01.45 alle 06.00 (255')
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
MEMORIA E MEMORIE
(3)
A cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto
ANA ARABIA
(Israele/Francia 2013, 74’37”, col.)
Regia: Amos Gitai
Con Yuval Scharf, Yussuf Abu Warda, Sarah Adler, Assi Levy, Uri Gavriel.
Una giovane giornalista, Yael, si reca in un quartiere, tra Jaffa e Bat Yam, in cui israeliani e palestinesi convivono. Ha sentito parlare di una donna ebrea che, sopravvissuta ad Auschwitz, aveva sposato un arabo ed era andata a vivere lì. Yael, nella sua visita ascolta ciò che Il marito Youssef ha da raccontarle e raccoglie anche le testimonianze di parenti e conoscenti.
IL SILENZIO DEL MARE
(Le silence de la mer, Francia, 1947, b/n, dur. 83’38”, v. o. sottotitoli in italiano)
Regia : Jean-Pierre Melville
Con: Howard Vernon, Nicole Stéphane, Jean-Marie Robain, Ami Aaröe, Georges Patrix, Denis Sadier, Max Fromm, Max Hermann, Rudelle, Fritz Schmiedel.
Nel 1941 un ufficiale tedesco si stabilisce nella casa di campagna di un uomo e di sua nipote. L'ufficiale, innamorato della cultura francese, parla un francese eccellente. Ogni sera egli cerca di comunicare la sua passione ai suoi ospiti che, invece, gli oppongono un mutismo feroce. Un giorno parte per andare a visitare Parigi e torna sconvolto per le intenzioni dei suoi connazionali. Chiede di essere destinato ad un unità combattente e lascia la casa senza essere riuscito a scambiare una parola con i due francesi.
Venerdì 2 febbraio 2018 RAI3 dalle 01.45 alle 06.00 (255’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
L’OCCHIO DEL DIAVOLO
A cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto
Con i film
PAGINE SOMMESSE
(Tikhiye Stranitsy, Russia, col, 1994, 67’, v.o. sott. it. )
Regia: Aleksandr Sokurov
Con: Aleksandr Cherednik, Sergey Barkovskiy, Yelizaveta Korolyova, Galina Nikulina, Olga Onishchenko
Sulle tracce del Dostoevski di Delitto e castigo, Sokurov fa il suo film se possibile più pittorico dove la luce, come in un Rembrandt contemporaneo, viene estratta direttamente dall’oscurità.
FAUST
(Id., Russia, 2011, col., dur., 162’)
Regia: Aleksandr Sokurov
Con: Johannes Zeiler, Anton Adasinskij, Isolda Dychauk, Georg Friedrich, Hanna Schygulla
Leone d’oro a Venezia nel 2011, il film completa la “tetralogia del potere” dopo i precedenti Moloch (1999), Taurus (2000) e Il Sole (2005). Non è un adattamento della tragedia di Goethe nel senso tradizionale, ma “una lettura di ciò che rimane tra le righe”. Il Faust di Sokurov è un anonimo guidato da istinti semplici: fame, avidità, lussuria. Progetti sconvolgenti nascono nello spazio angusto e ristretto dove si affaccenda nella vita quotidiana, in uno stato di patologica infelicità. E’ un pensatore, un veicolo d’ idee, un trasmettitore di parole che lancia la sua sfida: “Perché rimanere nel presente se si può andare oltre”? Spingersi sempre più in là senza rendersi conto che il tempo si è fermato. “Il Faust di Goethe è un’opera terrificante per la sua chiarezza, la sua preveggenza. Leggendolo si prova un fremito, è un’opera che sicuramente mi genera una certa angoscia. Il film è l’opera di un regista russo, non tedesco, il mio Faust è più oscuro, più buio di quello di Goethe. Io lo vedo vicino a un personaggio di Gogol. Nel libro Faust è un mito, una “fabbrica” di pensiero che “produce” senza mai smettere, nel film invece lo vediamo mangiare, bere, muoversi, vivere. Per poterlo vedere, per poterlo immaginare realmente, diventa determinante parlare del corpo. Si tratta sempre e ancora del discorso del corpo. Il pensiero da solo non esiste, esiste anche il corpo, e in questo caso particolare ciò significa dare un corpo a Faust. I quadri di Altdorfer, di Carl Spitzweg, la pittura tedesca di quell’epoca, mi hanno aiutato a amplificare il significante di Faust ” (Aleksandr Sokurov)
Sabato 3 febbraio 2018 RAI3 dalle 1.50 alle 6.00 (250’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
LA VOCE SOLITARIA DEL CINEMA: ALBERTO FASULO
a cura di Donatello Fumarola
con i film
GENITORI primavisioneTV
(Italia 2015, col, 82')
di Alberto Fasulo
con Anna Pecci, Antonella Sorgon, Caterina Lenarduzzi, Dolores Demarteau, Federica Celant.
Negli ultimi sedici anni un gruppo di genitori (12 madri e 2 padri) si sono incontrati ogni quindici giorni per parlare della loro vita quotidiana e per trovare soluzioni al miglioramento della vita dei loro figli disabili. Dopo tanti anni, il gruppo è diventato una micro-società con un suo equilibrio. Il gruppo è diventato anche una famiglia. Aiutare se stessi per prendersi cura degli altri è il concetto fondante di questo gruppo.
CONVERSAZIONE CON ALBERTO FASULO
(Italia 2017, col., 30')
a cura di Donatello Fumarola
TIR
(Italia-Croazia 2013, col., 86'22”)
di Alberto Fasulo
con Branko Zavrsan, Lucka Pockja, Marijan Sestak.
Da qualche mese, Branko, di nazionalità croata, fa il camionista per una ditta di trasporti italiana. Prima era un insegnante, ma il suo nuovo lavoro riesce ad assicurargli uno stipendio tre volte superiore. Guida per le strade di mezza Europa da solo oppure insieme al copilota Maki, un trentenne con un bambino piccolo ad aspettarlo a casa, sempre più indeciso se continuare o meno a fare quella vita. Le telefonate con la moglie o con il figlio sono l'unico contatto che Branko ha con la famiglia.