Fuori orario
Dal 18 al 24 dicembre 2016
In onda dal 18 al 24 dicembre 2016
Domenica 18 dicembre 2016 RAI 3 dalle 1.10 alle 6.00 (290’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
Tutt’intorno al focolaio domestico
a cura di Fulvio Baglivi
con i film
IL DIRITTO DEL PIU’ FORTE
(Faustrecht der Freiheit, RFT 1975, col., 119’, v.o. sott. it.)
Regia. Rainer Werner Fassbinder
Con: Rainer Werner Fassbinder, Peter Chatel, Karl Heinz Boehm, Rudolf Lenz, Harry baer, Ingrid Caven
Spietata radiografia dei rapporti di classe in uno dei film maggiori del cineasta tedesco. Il proletario omosessuale Franz Biberkopf, soprannominato “Fox, la testa parlante” vince 500.000 marchi al lotto e accede al giro dell’alta borghesia omosessuale. Si mette con il raffinato figlio di una nota famiglia borghese in declino, Eugen, che maschera il proprio cinismo dietro le buone maniere e che farà in modo di depredarlo di tutti i suoi soldi. Solo e senza soldi, Fox si suiciderà in una stazione della metropolitana tra l'indifferenza dei passanti.
RAPPORTI PREFABBRICATI 77’
(Panelkapcsolat, Ungheria, 1982, b/n, v.o.it., )
di Béla Tarr
con Judit Pogàny (Feleség), Ròbert Koltai (Férj), Kyri Ambrus, Jànosné Bràda, Janos Fàbiàn, Péter
Gellért.
Terzo lungometraggio del grande cineasta ungherese. Qui Tarr si avvale per la prima volta di un
cast composto da attori professionisti. Marito, moglie e figli: un ritratto colto nella quotidianità e
nell'alienità dell'esistenza. Attriti e crisi minano l'unità familiare, ne mettono in discussione la sua
natura.
Venerdì 23 dicembre 2016 RAI3 dalle 01.50 alle 6.00 (250’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
STATI PROGRESSIVI DI POSSESSIONE (1)
con i film
ROBOCOP
(Usa, 1987, col, 99’)
Regia: Paul Verhoeven
Con: Peter Weller, Nancy Allen, Dan O'Herlihy, Ronny Cox, Kurtwood Smith
La società OCP progetta un sofisticato robot corazzato per aiutare la polizia nella lotta contro la violenza che terrorizza la città di Detroit. Il prototipo si rivela un disastro, ma un esemplare perfezionato, RoboCop, dà risultati eccellenti: RoboCop, cyborg invincibile, nasce dal trapianto del corpo mutilato dell'agente Murphy, ucciso durante uno scontro con dei rapinatori di banca, in un avanzatissimo corpo meccanico. Una volta sceso in campo il super-poliziotto si rivela inflessibile nella guerra contro ogni forma di criminalità al punto da creare problemi alla stessa OCP che lo ha realizzato. Con l'aiuto dell'agente Anne Lewis - sua partner in precedenti missioni -, Murphy, nella nuova locazione meccanica, riacquista infatti frammenti della sua memoria umana, e, scoperto che i suoi assassini fanno parte della banda di Clarence manovrata occultamente da Jones, non esita a compiere giustizia.
A HISTORY OF VIOLENCE
(USA, 2005, col., 92’ ca.)
Regia: David Cronenberg.
Con Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt
Tom è un uomo tranquillo. Vive e lavora in una piccola cittadina, e la sera torna a casa dalla sua famiglia composta dalla moglie avvocato e dai due figli. Un giorno uccide due rapinatori per legittima difesa e la sua faccia comincia ad apparire sulle pagine dei quotidiani e alla televisione, l'opinione pubblica ne fa una specie di eroe nazionale. Alcuni personaggi molto in vista cominciano a pensare che lui non sia altro che un loro collega scomparso misteriosamente molti anni prima...
Sabato 24 dicembre 2016 RAI3 dalle 00.50 alle 6.00 (310’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
STATI PROGRESSIVI DI POSSESSIONE (2)
ANTOLOGIA DEI FILMATI NEUROPATOLOGICI DI CAMILLO NEGRO E ROBERTO OMEGNA - (I parte) Prima visione TV
(Italia, 1906-1918 ca., b/n, dur. 7’ circa, muto)
Regia: Camillo Negro, Roberto Omegna
Fotografia: Roberto Omegna
Camillo Negro, professore di neurologia all'Università di Torino, fu un pioniere della “cinematografia scientifica”. Tra il 1906 e il 1918, con l'aiuto del suo assistente Giuseppe Roasenda, fece riprendere a scopi didattici alcuni dei suoi pazienti da Roberto Omegna, uno tra i maggiori operatori italiani. Negli anni della guerra proseguì nel suo progetto di cinematografia scientifica all'Ospedale Militare di Torino, documentando sindromi di guerra nei soldati.
Alberto Farassino, nel 1983, fu il primo a riscoprire questa straordinaria produzione, in particolare il film di 4 minuti del 1908 La neuropatologia, dedicandogli un famoso e illuminante saggio, Il gabinetto del dottor Negro (analisi di un film psichiatrico del 1908). Restaurato già negli anni Novanta, il film è stato successivamente integrato col ritrovamento di ulteriori materiali di diversa provenienza e datazione, in un progetto di restauro complessivo a cura del Museo Nazionale del Cinema di Torino su tutti i filmati neuropatologici ritrovati di Camillo Negro, conclusosi nel 2011.
La neuropatologia è realizzato nello stesso anno in cui Freud pubblica le sue Osservazioni generali sull’attacco isterico, dove definisce l’accesso isterico come “fantasie tradotte nella dimensione motoria, figurate in forma pantomimica” Come vide Alberto Farassino, La neuropatologia nella sua brevità (un’unica inquadratura fissa di 4 minuti con soli tre personaggi: il medico-stregone che più volte guarda fuori campo verso lo spettatore, il suo assistente, la paziente isterica mascherata in una camera da letto chiaramente ricostruita in studio, dove viene più che esibito agli spettatori il trattamento di un attacco isterico in forma del tutto pantomimica) è un film di sorprendente complessità e ambiguità in cui più storie vengono raccontate e in cui è il cinema stesso (nella sua ambiguità di verità e di messa in scena, di documentazione “oggettiva” e di voyeurismo quasi pornografico) a diventare lo strumento stesso dell’ipnosi, macchina “scientifica” ben presto convertita in ipnosi di massa. Se il cinema e la psicanalisi erano nati negli stessi anni, nel gabinetto del dottor Negro il cinema sperimentava la sua via verso Caligari e Mabuse.
DANGEROUS METHOD
(Gran Bretagna, Germania, Canada, Francia, Irlanda, 2011, col., durata 95’21”)
Regia: David Cronenberg
Con: Michael Fassbender, Keira Knightley, Viggo mMortensen, Vincent Cassel, Sarah Gadon
Primi del 1900, tra Zurigo e Vienna: in quel tempo e in quei luoghi si sviluppa il complesso rapporto tra i padri della psicanalisi, Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, e la difficile relazione di entrambi con la paziente Sabina Spielrein, una ragazza russa di cultura elevata cui è stata diagnosticata una grave isteria aggressiva. Sabina è una paziente di Jung che, per curarla, decide di adottare la 'terapia delle parole' - il trattamento sperimentale di Freud - attraverso cui emerge un'infanzia segnata da umiliazioni e maltrattamenti da parte della figura paterna, così come un complicato rapporto tra sessualità e disordini di carattere emotivo. Con il passare degli anni, nonostante tra le teorie di Freud e Jung siano nate ampie divergenze, Sabina sarà curata con successo e diventerà lei stessa psichiatra. Tuttavia, la sua esistenza sarà comunque segnata dalla relazione con Jung. Con lui, infatti, nascerà anche un sentimento che andrà ben oltre il rapporto medico/paziente.
ANTOLOGIA DEI FILMATI NEUROPATOLOGICI DI CAMILLO NEGRO E ROBERTO OMEGNA - (II parte) Prima visione TV
(Italia, 1906-1918 ca., b/n, dur. 40’ circa, muto) eventualmente sfumabili
Regia: Camillo Negro, Roberto Omegna
Fotografia: Roberto Omegna
EXISTENZ
(Canada, Gran Bretagna, Francia, 1999, col., dur.93’13”)
Regia: David Cronenberg
Con: Jennifer Jason Leigh, Willem Defoe, Jude Law, Ian Holm, Sarah Polley, Christopher Eccleston
La frase di William Burroughs che apriva Il Pasto Nudo, “Nulla è vero, tutto è possibile”, costituisce l’essenza di questa straordinaria opera, in apparenza l’ennesima variazione cinematografica sulla realtà virtuale o sul contrasto tra realtà e illusione. In verità si tratta di un film complesso, incentrato sulla crisi di identità dell’uomo moderno e l’angoscia che questa comporta, sulla relatività della percezione soggettiva e sulla necessità di non credere ciecamente alla verità delle immagini da cui veniamo quotidianamente bombardati. Un gruppo di persone appassionate di giochi virtuali viene convocato per provare un nuovo gioco, "eXistenZ", basato su un miscuglio tra la più avanzata tecnologia dei microchip e la bioingegneria genetica. Allegra Geller, l'inventrice, illustra ai presenti il prototipo del giocattolo, il 'pod', ricoperto di un materiale simile a carne umana. Il pod si inserisce nel sistema nervoso del giocatore tramite un 'bioport' o connettore spinale. Il pod può accedere ai ricordi del giocatore, cosicché ogni partita procede in modo diverso a seconda della persona che sta giocando.