Fuori orario
Venerdì 23 ottobre 2015
In onda venerdì 23 ottobre 2015 dalle 1:50 alle 6:00
QUATTRO PASSI CON BLASETTI: CINEMA, STORIA E TELEVISIONE
a cura di Paolo Luciani
Brani tratti da ''Blasetti 80''
Nato a Roma nel 1900, Alessandro Blasetti è senza alcun dubbio il padre nobile del cinema italiano. Impossibile racchiudere in poche righe il suo contributo alla macchina cinema italiana: critico e teorico del cinema; fondatore e direttore di riviste specializzate; produttore e regista; ispiratore, organizzatore e protagonista della fondazione dei Cinecittà; regista teatrale; si misura con tutti i generi cinematografici
LA CENA DELLE BEFFE - (1941)
regia Alessandro Blasetti;
soggetto da Sem Benelli;
sceneggiatura A. Blasetti, Renato Castellani;
fotografia Mario Craveri;
montaggio Mario Serandrei;
musiche Giuseppe Becce; scenografia Virgilio Marchi;
costumi Gino Carlo Sensani
con Amedeo Nazzari, Clara Calamai, Osvaldo Valenti, Luisa Ferida, Valentina Cortese, Memo Benassi
Fin dalla sua uscita e poi nel corso degli anni, via via fino ai nostri giorni, un grumo di elementi tutti eccessivi ha contribuito a fare di questo film, al di la del suo valore intrinseco, un concentrato di cinema, costume, storia, anche tragica. In primo luogo la truce commedia di Sem Benelli (indimenticabile una versione Bene/Mancinelli/Proietti del 1974) che sembra alludere (quanto volutamente?) a più ben prosaiche e coeve congiure di palazzo del regime fascista.
QUATTRO PASSI TRA LE NUVOLE - (1942)
Regia Alessandro Blasetti;
soggetto Cesare Zavattini, Piero Tellini;
sceneggiatura Aldo De Benedetti, C. Zavattini, P. Tellini, A. Blasetti;
fotografia Vaclav Vich;
montaggio Mario Serandrei;
musica Alessandro Cicognini;
scenografia Virgilio Marchi
Con Gino Cervi, Adriana Benetti, Giuditta Rissone, Carlo Romano, Aldo Silvani
Altro film fondamentale nella filmografia di Blasetti; quella che può sembrare una storia di equivoci ed imprevisti, per molti versi ispirata e modulata a come il cinema americano, anche quello migliore (Capra), sapeva trattare queste storia, si rivela invece come un momento assolutamente innovatore per il nostro cinema. E questa particolarità non sfugge alla critica più attenta dell'epoca, quella militante e giovane della rivista Cinema
Antologia di materiali con e di Alessandro Blasetti
a cura di Paolo Luciani
Brani tratti da ''Blasetti 80''
Nato a Roma nel 1900, Alessandro Blasetti è senza alcun dubbio il padre nobile del cinema italiano. Impossibile racchiudere in poche righe il suo contributo alla macchina cinema italiana: critico e teorico del cinema; fondatore e direttore di riviste specializzate; produttore e regista; ispiratore, organizzatore e protagonista della fondazione dei Cinecittà; regista teatrale; si misura con tutti i generi cinematografici
LA CENA DELLE BEFFE - (1941)
regia Alessandro Blasetti;
soggetto da Sem Benelli;
sceneggiatura A. Blasetti, Renato Castellani;
fotografia Mario Craveri;
montaggio Mario Serandrei;
musiche Giuseppe Becce; scenografia Virgilio Marchi;
costumi Gino Carlo Sensani
con Amedeo Nazzari, Clara Calamai, Osvaldo Valenti, Luisa Ferida, Valentina Cortese, Memo Benassi
Fin dalla sua uscita e poi nel corso degli anni, via via fino ai nostri giorni, un grumo di elementi tutti eccessivi ha contribuito a fare di questo film, al di la del suo valore intrinseco, un concentrato di cinema, costume, storia, anche tragica. In primo luogo la truce commedia di Sem Benelli (indimenticabile una versione Bene/Mancinelli/Proietti del 1974) che sembra alludere (quanto volutamente?) a più ben prosaiche e coeve congiure di palazzo del regime fascista.
QUATTRO PASSI TRA LE NUVOLE - (1942)
Regia Alessandro Blasetti;
soggetto Cesare Zavattini, Piero Tellini;
sceneggiatura Aldo De Benedetti, C. Zavattini, P. Tellini, A. Blasetti;
fotografia Vaclav Vich;
montaggio Mario Serandrei;
musica Alessandro Cicognini;
scenografia Virgilio Marchi
Con Gino Cervi, Adriana Benetti, Giuditta Rissone, Carlo Romano, Aldo Silvani
Altro film fondamentale nella filmografia di Blasetti; quella che può sembrare una storia di equivoci ed imprevisti, per molti versi ispirata e modulata a come il cinema americano, anche quello migliore (Capra), sapeva trattare queste storia, si rivela invece come un momento assolutamente innovatore per il nostro cinema. E questa particolarità non sfugge alla critica più attenta dell'epoca, quella militante e giovane della rivista Cinema
Antologia di materiali con e di Alessandro Blasetti