Fuori orario

Dal 13 al 19 agosto 2017

In onda dal 13 al 19 agosto 2017

Domenica  13    agosto   2017             RAI3                            dalle   00.40   alle   06.00    (320’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

MISTERO TOURNEUR – I FILM DELLA RKO (3)

 

a cura di Paolo Luciani

(In occasione della Retrospettiva Jacques Tourneur del Locarno Festival)

 

con i film

 

TAMARA LA FIGLIA DELLA STEPPA (DAYS OF GLORY)   durata 82’15”

 regia Jacques Tourner; soggetto Casey Robinso, da una storia originale di  Melchior Lengyel; sceneggiatura Harley Miller, Darrell Silvera; fotografia Tony Gaudio; montaggio Joseph Noriega; scenografia Albert D’Agostino, Carroll Clark; musica Daniele Amfitheatrof; costumi  Reniè

con Tamara Tumanova, Gregory Peck, Glen Vernon, Dana Penn, Alan Reed, Marie Palmer

(Usa  1944 b/n)  produzione Casey  Robison per Rko Radio Pictures

Una  ballerina, stella del Bolshoi, sfuggita in un bosco selvaggio agli invasori nazisti,  sceglie di partecipare alla resistenza dopo essere stata salvata da un gruppo di partigiani. Uno dei pochi film hollywoodiani in cui viene esaltata la lotta antinazista sostenuta insieme con gli – allora -alleati sovietici.

 

 HO CAMMINATO CON UNO ZOMBIE (I WALKED WITH A ZOMBIE) durata 65’41”

 regia Jacques Tourneur; soggetto Inez  Wallace; sceneggiatura Curt Siodmak, Ardel Wray;  fotografia J. Roy Hunt; montaggio  Mark Robson;  musica Roy Webb; scenografia Albert D’Agostino, Walter E. Keller

con   James Ellison, Tom Conway, Frances Dee, Edith Barrett, James Bell, Sir Lancelot, Jeni Le Gon 

(Usa 1943, b/n)  prodotto da Val Lewton per Rko Radio Pictures

La conturbante atmosfera delle Indie Occidentali per una storia che miscela in maniera ancora insuperata noir, fantastico, horror, melodramma; vero capostipite del genere.

 

 IL GIGANTE DI NEW YORK  (EASY LIVING)   durata 73’43”

Regia Jacques Tourneur; soggetto Irwin Shaw: sceneggiatura Charles Schnee; fotografia Harry J. Wild;  montaggio Frederic Knudtson; musica Roy Webb; scenografia Albert D’Agostino, Alfred Herman; costumi Edward Stevenson

Con Victor Mature, Lucille Ball, Lizabeth Scott, Lloyd Nolan, Paul Stewart, Sonny Tufts

(Usa 1949  b/n)  prodotto da Robert Sparks per Rko Radio Pictures

Spietata denuncia di alcuni dei  valori fondanti il sogno americano, in un melodramma coniugale/sportivo ambientato nel mondo del football.

 

 

Venerdì      18   Agosto       2017                 RAI3                             dalle 1.30 alle 6.00 (270’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

LE ETA' DI ROSSELLINI (40 ANNI SENZA) - 6

a cura di Fulvio Baglivi

 

con i film

 

 

INDIA MATRI BHUMI

(Italia-Francia-India, col.,  87')

di Roberto Rossellini

Il film si compone di quattro episodi attraverso i quali emergono le impressioni e i sentimenti che l’India e la sua società suscitano in Rossellini. In apertura abbiamo la storia del conducente di elefanti che si sposa; seguono poi quella dell’operaio che ha lavorato per sette anni alla diga di Irakud e che deve abbandonare il villaggio, quella del vecchio contadino che salva la vita a una tigre e ultima quella della scimmia che si trova sola nel deserto dopo la morte improvvisa del suo padrone. “India è il contrario di tutto il cinema abituale, l'immagine non è che il complemento dell'idea che la provoca. India è un film di una logica assoluta, più socratico di Socrate. Ogni inquadratura è bella non perché sia bella in sé, come un'inquadratura di Que viva Mexico, ma perché è lo splendore del vero, e perché Rosselllini parte dalla verità. Lui è già partito dal punto in cui gli altri arriveranno forse tra vent'anni” (Jean-Luc Godard)

 

L'INDIA VISTA DA ROSSELLINI (Puntate da 1 a 8)

(Italia 1959, b/n')

Regia di Roberto Rossellini

Reportage realizzato da Roberto Rossellini in India tra il 1957 e il 1958 e trasmesse in dieci puntate nell'ambito de "I viaggi del Telegiornale" tra gennaio e marzo del 1959. Ben prima dei Beatles e dei poeti Beat, Rossellini svela i segreti del continente in mutazione dopo la liberazione dai coloni inglesi. Nella notte le prime tre puntate: India senza miti; Bombay, la porta dell’India; Architettura e costumi a Bombay.

 

 

Sabato     19    Agosto       2017                 RAI3                               dalle 2.00 alle 6.00 (240’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

LE ETA' DI ROSSELLINI (40 ANNI SENZA) - 7

a cura di Fulvio Baglivi

 

con i film

 

PAISA'

(Italia, 1946, B/N, 120’)

Regia: Roberto Rossellini

Con: episodio 1/ Carmela Sazio, Robert Van Loon; episodio 2/  Dots Johnson, Alfonsino Pasca; episodio 3/ Maria Michi, Gar Moore; episodio 4/ Harriet White, Renzo Avanzo, Gianfranco Corsini; episodio 5/ William Tubbs; episodio 6/  Dale Edmonds, John Whaling Allen

Un anno dopo Roma città aperta,  in sei episodi  (differenti per stile, per sguardo, per i meccanismi e la capacità di coinvolgimento emotivo, legati solo dal racconto della risalite delle truppe alleate dopo lo sbarco in Sicilia del luglio 1943) Rossellini torna a parlare agli italiani e al mondo dell'orrore della guerra, delle distruzioni materiali, ma anche della capacità di riscatto ed umanità che proprio la guerra, anziché annichilire, sembra quasi far riemergere, esaltare. Paisa', insieme agli altri titoli neorealisti, diventa, non solo in Italia,  il simbolo ed il miglior racconto possibile  di  un paese che vuole rinascere, ma anche  il punto di riferimento cinematografico imprescindibile per generazioni di cineasti.

 

LA MACCHINA AMMAZZACATTIVI

(Id., Italia, 1952, b/n, 80')

Regia: Roberto Rossellini

Interpreti: Gennaro Pisano, Marilyn Buferd, William Tubbs, Helen Tubbs

Celestino, modesto fotografo di paese, ha avuto in dono, da S. Andrea a cui è devotissimo, la possibilità di sterminare i malvagi semplicemente rifotografando un loro ritratto fotografico. Ci prova, a spese di alcuni avidi che vogliono privare tre poveracci del paese di una legittima eredità. Un curioso apologo estetico-politico, realizzato praticamente senza sceneggiatura, a furia di improvvisazioni, e terminato tre anni dopo l'inizio delle riprese. Il risultato, benchè non sia privo di momenti azzeccati, è eccessivamente frammentario. Soggetto di Eduardo De Filippo e Giuseppe Marotta.

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