Fuori orario
Dal 3 al 9 settembre 2017
In onda dal 3 al 9 settembre 2017
Domenica 3 settembre 2017 RaiTre dalle 1.40 alle 6.00 (260’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
VENEZIA, IL CINEMA: FONDAMENTA DEGLI INVISIBILI
con il film
AT BERKELEY
(Id., USA, 2013, col., versione originale sottotitoli in italiano, dur. 237’)
Regia, presa diretta del suono, produzione, montaggio: Frederick Wiseman
“L’Università della California, a Berkeley, il più antico e prestigioso tra i dieci campus statali degli Stati Uniti, ed è anche uno tra i più avanzati del mondo nella ricerca e nello sviluppo delle tecniche di insegnamento. Il film At Berkeley mostra gli aspetti principali della vita quotidiana all’interno dell’università, i suoi scopi culturali e sociali, l’adattarsi all’andamento del Paese e alle diverse idee di educazione di livello superiore, così come illustra il modo in cui le decisioni vengono prese e portate avanti dall’amministrazione in collaborazione con i diversi dipartimenti.” (Zipporah Films)
Venerdì 8 settembre 2017 RaiTre dalle 3.40 alle 6.00 (140’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
VENEZIA, IL CINEMA: FONDAMENTA DEGLI INVISIBILI
con il film
INDIA MATRI BHUMI
(Italia-Francia-India, col., 87')
di Roberto Rossellini
Il film si compone di quattro episodi attraverso i quali emergono le impressioni e i sentimenti che l’India e la sua società suscitano in Rossellini. In apertura abbiamo la storia del conducente di elefanti che si sposa; seguono poi quella dell’operaio che ha lavorato per sette anni alla diga di Irakud e che deve abbandonare il villaggio, quella del vecchio contadino che salva la vita a una tigre e ultima quella della scimmia che si trova sola nel deserto dopo la morte improvvisa del suo padrone. “India è il contrario di tutto il cinema abituale, l'immagine non è che il complemento dell'idea che la provoca. India è un film di una logica assoluta, più socratico di Socrate. Ogni inquadratura è bella non perché sia bella in sé, come un'inquadratura di Que viva Mexico, ma perché è lo splendore del vero, e perché Rosselllini parte dalla verità. Lui è già partito dal punto in cui gli altri arriveranno forse tra vent'anni” (Jean-Luc Godard)
Sabato 9 settembre 2017 RAI3 dalle 2.10 alle 6.00 (230’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
VENEZIA, IL CINEMA: FONDAMENTA DEGLI INVISIBILI
INCOMPRESI? (5)
a cura di Fulvio Baglivi
con i film
L’ASCESA IN CAMPO DI FRANCO MARESCO – BELLUSCONE UNA STORIA SICILIANA
(Italia, 2017, col.)
Di Fulvio Baglivi
Intervista al cineasta palermitano in occasione della prima messa in onda in TV del suo Belluscone, una storia siciliana del 2014. Maresco parla del suo percorso artistico, legato a quello personale, soffermandosi sulla separazione con Daniele Ciprì, i cambiamenti avvenuti nel suo modo di fare cinema e quelli della sua città, Palermo, che resta il punto fermo della sua poetica e della sua visione del mondo.
GLI UOMINI DI QUESTA CITTA IO NON LI CONOSCO - VITA E TEATRO DI FRANCO SCALDATI
(Italia, 2016, col., 88’47”)
Regia: Franco Maresco
Con: Franco Scaldati, Roberto Andò, Letizia Battaglia, Gaspare Cucinella, Mimmo Cuticchio,
La vita e l’opera di Franco Scaldati, che ci ha lasciati nel 2013 e che è stata una delle figure più significative della seconda metà del novecento europeo. Resta nella sua opera l’irripetibile rappresentazione di un’umanità marginale, sconosciuta e ormai scomparsa nella sua essenza. Il suo percorso è stato sinonimo di radicalità e impegno nel farsi portatore di un’idea di teatro lontana dagli schemi tradizionali. Una voce forte, contro l’ipocrisia del “potere”, che affermava: “Tutto sommato, vorrei essere la coscienza critica del teatro italiano, vorrei essere la spina nel fianco, ma so che gli altri se ne fregano e non mi considerano tale [...] Un teatro che sia portatore di poesia, poesia violenta, che chiede implicitamente un cammino più solidale fra gli uomini, senza guardarsi allo specchio, senza appagarsi di se stesso, così come sembra essere tutto il teatro italiano di oggi”. “La bellezza è degli sconfitti. Il futuro non è dei vincitori, è di chi ha la capacità di vivere. E chi ha la capacità di vivere, di essere totalmente se stesso, è inevitabilmente sconfitto. E` qui il seme che crea e si traduce in futuro, vita: una sconfitta di straordinaria bellezza. Le facce degli sconfitti, le loro voci, continuano ad esistere. Sono i vincitori che non esisteranno più. Questo è il grande splendore dell’esistenza”. (Franco Scaldati)
“Il teatro di Franco Scaldati è uno straordinario esempio di resistenza morale e culturale di fronte alla barbarie che avanza senza tregua. E` stato per me un privilegio averlo conosciuto ed essere stato suo amico. Spero con questo mio documentario di contribuire alla conoscenza di un grande poeta e di un grande uomo, la cui arte ha tanto da dire a questa nostra generazione confusa e disperatamente sola” (Franco Maresco).
LUCIO
(Id., ITA, 2014, b/n, 59’)
Di Franco Maresco
Con: Mimmo Cuticchio, Melino Imparato, Gino Carista
Riprese video dello spettacolo teatrale omonimo messo in scena al Teatro Biondo di Palermo da Franco Maresco. Lucio è uno dei testi più complessi e profondi del poeta e drammaturgo palermitano Franco Scaldati, morto nel 2013, amico di Maresco che lo volle per una parte ne Il ritorno di Cagliostro. La poesia di Scaldati nasce nel ventre di Palermo e parla la lingua del popolo della città, la stessa del regista di Cinico TV e Belluscone…una storia siciliana, probabilmente l’unico (insieme ai tre attori straordinari) che poteva mettere in scena Lucio, opera che lo stesso Scaldati non presentava a teatro da molti anni.
BLOB CINICO TV
(Italia, 1992, b/n)
Regia: Daniele Ciprì, Franco Maresco
Per i 25 anni di uno dei simboli più forti di RAI 3, Fuori Orario presenta tutte le 49 schegge Blob Cinico TV trasmesse tra aprile e giugno del 1992.
Il bianco e nero contrastato, l’umanità mostruosa, i rutti e i peti mandati in prime time
scompaginarono le certezze dell’intellighenzia e sconvolsero la visione sonnolenta del pubblico.
A distanza di quasi venti anni il mondo del ciclista Francesco Tirone, del petomane Giuseppe
Paviglianiti, del cantante fallito Giovanni Lo Giudice, delle 'schifezze umane' Carlo e Pietro
Giordano, dell'afasico uomo in mutande Miranda, dell'occhialuto Giuseppe Filangeri resta una delle vette critiche ed estetiche mai immaginate in Italia, che chiudono e rilanciano un secolo di cinema.
“Non urlo o risata fragorosa: urli muti, subito troncati, senza eco, e risate a freddo. Comicità minima e iperbolica.”