Fuori orario
Dal 3 al 9 dicembre 2017
In onda dal 3 al 9 dicembre 2017
Domenica 3 dicembre 2017 RAI3 dalle 02.45 alle 06.00 (195’)
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
L’ECLISSE E L’ASSEDIO
ovvero
LO STRANO CASO DELL’ETERNO RITORNO
(10)
a cura di
Fulvio Baglivi, Lorenzo Esposito, Simona Fina, Roberto Turigliatto
BENE! QUATTRO DIVERSI MODI DI MORIRE IN VERSI
(Italia, 1977, b/n. dur. 103’)
Regie e interprete: Carmelo Bene
Carmelo Bene interpreta brani dai grandi scrittori russi del secolo scorso: Majakovskij, Blok, Esènin, Pasternak. Realizzato nel 1977 ma andato in onda soltanto agli inizi degli anni ’80, è una riflessione sulla fine del “periodo rivoluzionario” e sul suicidio come atto politico.
FIESTAS CRISTIANAS FIESTAS PAGANAS
(Spagna, 1934-35, b/n, 51’, muto)
Regia: José Val del Omar
Con questo titolo si riuniscono le tre bobine girate in 16 mm da Val del Omar nella regione di Murcia, durante le “missioni pedagogiche”. Questo materiale è rimasto per anni nelle mani di Cristóbal Simancas, fedele amico e collaboratore di Val del Omar. Secondo Simancas, si tratta di tre documentari indipendenti, sebbene abbiano in comune il tema delle feste religiose e dei rituali caratteristici di diverse località della Murcia: Lorca, Cartagena e la capitale che da nome alla regione.
FUORI ORARIO-ANDARE A PARARE
Montaggio di immagini dall’Unione Sovietica a cento anni dalla Rivoluzione a cura della redazione di Fuori Orario.
Venerdì 8 dicembre 2017 RAI3 dalle 01.50 alle 06.00 (250')
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
SOGNI DELLA FARFALLA
IL CINEMA DI MARCO BELLOCCHIO
(1)
a cura di
Roberto Turigliatto
con i film
SALTO NEL VUOTO
(Italia/Francia, 1980, col., dur. 114’19”)
Regia: Marco Bellocchio
Interpreti: Michel Piccoli, Anouk Aimée, Michele Placido
Da anni il giudice Mauro Ponticelli e la sorella Marta vivono soli, isolati in un appartamento, in una specie di rapporto semimatrimoniale. Per sbarazzarsi della sorella che teme stia diventando pazza, Mauro la fa conoscere a un poco di buono. Ma sarà lui a fare il salto fatale. Palma d’oro a Cannes per Piccoli e Aimée.
”Gli appartamenti di I pugni in tasca e La Cina è vicina, opprimenti, labirintici, costellati di false aperture e di provvisorie uscite, in cui ci si spia, ci si nasconde, ci si tortura, trovano il loro apogeo in quello di Salto nel vuoto, progettato con una struttura ottagonale panottica, dove tutto è sotto controllo paranoico del giudice e ciò che è fuori campo assume un rilievo preciso…La macchina da presa è analitica (psicanalitica): pedina il protagonista, lo controlla, lo giudica e infine lo espelle impietosamente dopo una panoramica di 360 gradi" (Adriano Aprà)
GLI OCCHI, LA BOCCA
(Italia, 1982, col., 97’)
Regia: Marco Bellocchio
Con: Lou Castel, Angela Molina, Emmanuelle Riva, Michel Piccoli, Antonio Piovani
Giovane borghese e ribelle, Giovanni lascia Bologna e la sua famiglia, per seguire la sua vocazione di attore, ma ritorna anni dopo alla casa materna in occasione del funerale del gemello Pippo, suicida per amore. La fidanzata del morto, Wanda, si rifiuta di partecipare alle esequie e Giovanni, che cerca di convincerla, se ne innamora. A quasi vent’anni di distanza da I pugni in tasca Bellocchio ritorna all’universo borghese oppressivo della provincia del suo esordio, con il medesimo interprete. "Tutti i giorni, nel corso della lavorazione, era come se la materia del film di volta in volta mi attraesse e mi respingesse. E quel che è venuto fuori è un film che non gratifica, ma cerca di penetrare in certe cose della realtà che sono profondamente mie, ma che forse non riguardano solo me" (Marco Bellocchio)
Sabato 9 dicembre 2017 RAI3 dalle 02.00 alle 06.00 (240')
Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto
presenta
SOGNI DELLA FARFALLA
IL CINEMA DI MARCO BELLOCCHIO
(2)
a cura di
Roberto Turigliatto
con i film
LA BELLA ADDORMENTATA
(Italia, 2012, col., 110’16”)
Regia: Marco Bellocchio
Con: Toni Servillo. Alba Rohrwacher, maya Sansa, Isabelle Huppert, Michele Riondino, Fabrizio Falco, Pier Giorgio Bellocchio, Gian Marco Tognazzi, Brenno Placido, Roberto Herlitzka..
Quando si diffonde la notizia del trasferimento di Eluana Englaro ad Udine, l'onorevole Beffardi viene chiamato a Roma per la firma del DDL voluto dal governo, mentre la giovane figlia Maria che non perdona al padre di aver accelerato la fine della madre morente, va a presiedere la struttura sanitaria di Udine, dove conosce Roberto, giovane dello schieramento avverso e resta attratta da lui. In un'altra casa, intanto il giovane attore Federico cerca di convincere il padre a far qualcosa per la madre che ormai si dedica interamente alla figlia in coma. Proprio mentre Beffardi si decidere a scrivere una dichiarazione in cui dissente dal voto richiesto, arriva la notizia della morte di Eluana Englaro. Federico ed il padre provano a staccare i fili che tengono in vita la giovane addormentata ma alla fine non ne hanno il coraggio. Beffardi si sente sconfitto ma ritroverà un dialogo con la figlia.
VACANZE IN VAL TREBBIA
(Italia, 1980, col., 46’23”)
Regia: Marco Bellocchio
Con: Marco Bellocchio, Gisella Burinato, Piergiorgio Bellocchio, Gianni Schicchi, Beppe Ciavatta, Gionata Cella
In compagnia della moglie Gisella Burinato e del figlio Pier Giorgio il regista si reca in vacanza nella sua casa di Bobbio, nell’Appennino piacentino. Si tratta di un film quasi sperimentale, a metà tra documentario e finzione, girato in due momenti diversi, in cui Bellocchio mette in scena i propri conflitti familiari, i ricordi d’infanzia, il traumatico distacco dal passato, un personale ritratto di famiglia che diventa una più ampia riflessione sulla fine delle illusioni della generazione degli anni Sessanta.
ADDIO DEL PASSATO
(Italia, 2002, col., dur. 46’43”)
Regia: Marco Bellocchio
Sulle tracce de luoghi in cui visse il musicista, Bellocchio si riaccosta a Verdi (citato in I pugni in tasca) e alla natia Piacenza. Il leitmotiv è costituito da La traviata, con le sue tante interpretazioni e le sue tante Violette Valéry. Tra i vecchi coristi ai tavoli di una cooperativa, tra i musicisti e i cantanti che s’interrogano sull’opera e i personaggi, si insinuano nel film le vecchie immagini dell’adolescenza di Bellocchio e dei suoi fratelli.